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Principali indicazioni all'esame

L’ecografia endoscopica (EUS) permette di effettuare una ecografia ad alta risoluzione della parete del tubo digerente (esofago, stomaco, duodeno, retto) e delle strutture adiacenti ad esso

(mediastino, pancreas, vie biliari) mediante l’utilizzo di un endoscopio digestivo alla cui estremità è stato applicato un piccolo trasduttore ecografico.

Gli strumenti di ultima generazione, a scansione settoriale, permettono anche di effettuare agoaspirazioni eco-guidate (FNA) per eseguire un esame citologico, biochimico o immunoistochimico delle lesioni visualizzate.

Dal 1980, anno in cui il primo strumento fu ideato e costruito, la pubblicazione di centinaia di lavori scientifici ha dimostrato l’accuratezza, il favorevole impatto clinico e la sicurezza di questa metodica.  L’esame viene eseguito in via ambulatoriale ed ha durata variabile da 15 a 30 minuti; esso è ben tollerato grazie alla sedo-analgesia somministrata ed è gravato da poche complicanze; controindicazione relativa all’EUS è la gastroresezione.


Le principali indicazioni ad eseguire l’EUS sono:

  • stadiazione locoregionale delle neoplasie del tubo digerente (carcinoma esofageo, carcinoma e linfoma gastrico, carcinoma rettale). Dalla precisa stadiazione di queste neoplasie dipendono sia la prognosi, sia le scelte terapeutiche.
    Dopo aver escluso la presenza di metastasi a distanza (M del TNM) l’effettuazione dell’EUS consente un’accurata valutazione dell’infiltrazione parietale della neoplasia (T del TNM), non ottenibile con le altre metodiche oggi disponibili.
    La visualizzazione delle strutture che circondano il tubo digerente permette inoltre di sospettare la presenza di metastasi ai linfonodi locoregionali (N del TNM) e di effettuare su questi un prelievo citologico di conferma (FNA).
    Tale valutazione può rivelarsi utile anche per la verifica del down-staging dopo terapia neoadiuvante.
    L’affinamento della stadiazione delle neoplasie digestive consente di indirizzare ogni paziente alla terapia più appropriata, sia essa endoscopica, chirurgica, oncologica o palliativa; questo si traduce nell’esecuzione di interventi chirurgici solo nei pazienti operabili (minimizzando le toraco/laparotomie esplorative, per presenza di neoplasie troppo estese per ottenere una resezione radicale), riservando invece le cure palliative o oncologiche ai casi più avanzati.
  • diagnosi differenziale delle lesioni sottoepiteliali del tubo digerente.
    In base all’aspetto ecografico ed allo strato parietale di origine è possibile presumere il tipo di formazione in esame (leiomioma, tumore stromale, tumore neuroendocrino, lipoma, pancreas ectopico, cisti, varice); nei casi dubbi la valutazione del segnale Doppler e l’esecuzione della FNA consente di ottenere una più accurata diagnosi differenziale.
  • diagnosi differenziale delle lesioni solide pancreatiche (carcinoma, pancreatite cronica focale, tumore neuroendocrino, linfoma, metastasi) mediante valutazione ecografica e conferma citologica; stadiazione locoregionale (dopo aver escluso metastasi a distanza) nel caso di tumori maligni, per intraprendere una scelta tra chirurgia e palliazione.
  • diagnosi differenziale delle lesioni cistiche pancreatiche (cistoadenoma sieroso, cistoadenoma mucinoso, cistoadenocarcinoma, tumore mucinoso papillare intraduttale, tumori neuroendocrini o metastasi con componente liquida, pseudocisti) mediante valutazione ecografica, citologica e biochimica; successiva valutazione delle indicazioni alla terapia chirurgica, endoscopica (drenaggio di pseudocisti) o al solo follow up.
  • ricerca delle precoci alterazioni associate alla pancreatite cronica
  • ricerca di calcoli nel coledoco anche di piccole dimensioni, soprattutto nel caso in cui, alla luce del quadro clinico, laboratoristico ed ecografico trans-addominale, la probabilità di tale patologia risulti non sufficientemente alta da giustificare l’immediata esecuzione di una ERCP (da effettuare solo con finalità terapeutiche).
  • diagnosi e stadiazione locoregionale delle neoplasie della via biliare extraepatica con possibilità di effettuare una FNA di conferma, soprattutto dopo brushing transpapillare non diagnostico.
  • stadiazione del carcinoma polmonare non a piccole cellule la visualizzazione e la possibilità di effettuare la FNA di linfonodi mediastinici (anche in stazioni non raggiungibili mediante broscoscopia) sta rendendo l’EUS uno strumento irrinunciabile per stabilire le decisioni terapeutiche da intraprendere, anche dopo radio-chemioterapia neoadiuvante. Il facile approccio al mediastino rende indicata l’EUS e la FNA anche nello studio delle linfoadenopatie di altra natura (TBC, sarcoidosi, linfoma di Hodgkin).
  • • ecoendoscopia operativa drenaggio di pseudocisti pancreatiche (procedura più facile e sicura rispetto a quella eseguita alla cieca) e blocco/neurolisi del plesso celiaco (per il dolore da pancreatite cronica e da carcinoma pancreatico).